L'undicesima ora by James Patterson & Maxine Paetro

L'undicesima ora by James Patterson & Maxine Paetro

autore:James Patterson & Maxine Paetro [Patterson, James & Paetro, Maxine]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Suspense, Fiction, Thriller, Thrillers
ISBN: 9788850236817
Google: jFq8oAEACAAJ
editore: TEA
pubblicato: 2013-10-18T00:00:00+00:00


68

Vorrei poter dire che il resto della giornata andò meglio, ma sarebbe una bugia. Nonostante fossi distrutta, mi buttai a capofitto nel lavoro.

Joe chiamò varie volte, ma lasciai sempre scattare la segreteria telefonica. E non lo richiamai.

Entro mezzogiorno io e Conklin riuscimmo a escludere dalla rosa dei sospetti Todd Waterson. Chiamai Claire tre volte nell’arco di sei ore per chiederle se aveva i risultati della ricostruzione facciale delle vittime dell’Ellsworth Compound.

Andai addirittura a trovarla di persona per chiederglielo. La interruppi mentre faceva l’autopsia a un ragazzo morto in un regolamento di conti fra gang rivali.

«Lindsay, ci vuole tempo. La dottoressa Perlmutter ci sta lavorando a pieno ritmo, ma ha anche altre cose di cui occuparsi. E gli esami del DNA hanno i loro tempi.»

«Ho bisogno di supporto per risolvere il caso.»

«Sono passati cinque giorni. Ti comporti come se fossero passati cinque mesi.»

Andai a prendere un caffè dalla macchinetta nel corridoio, tornai su e mi sedetti alla mia scrivania.

Conklin e io vagliammo le segnalazioni arrivate al numero verde fino alle nove di quella sera. Purtroppo, non saltò fuori nulla di interessante, solo inutili frammenti di informazioni fornite da gente che non aveva niente di meglio da fare che prendersi gioco della polizia o dare sfogo alle proprie deliranti paranoie.

Mangiammo una pizza, metà per uno, e lavorammo ancora un po’. Alle dieci finalmente smontai. Mezz’ora dopo aprii la porta di casa: trovai tutte le luci spente e un biglietto di Karen che diceva di aver portato fuori e dato da mangiare a Martha.

Ascoltai i messaggi che Joe aveva lasciato sulla segreteria telefonica, feci una lunga doccia, bevvi un bicchiere di latte caldo e misi un disco di musica soft. Non riuscivo a prendere sonno.

Non chiusi occhio. Passai la notte stesa dalla mia parte del letto ad ascoltare Martha che russava piano sul suo cuscinone per terra.

Verso le due accesi il televisore.

Guardai un po’ di televendite, prima di gioielli, poi di numismatica, apprendendo cose interessantissime sulle monete rare da investimento in cofanetto originale: l’ideale da lasciare in eredità ai miei futuri nipoti. Cambiai canale e guardai una lezione di Zumba fitness, poi alcune pubblicità di aspirapolvere e del miglior reggiseno del mondo.

Spensi il televisore ma non mi addormentai e, con gli occhi sbarrati nel buio, ripensai ai messaggi di Joe.

La prima delle numerose volte che mi aveva chiamato, era furibondo. Gridava, sosteneva che lui mi aveva detto la verità, che era stata June a mentire. Era offesissimo per il fatto che io avessi creduto a lei, che non mi fidassi di mio marito.

Concludeva dicendo che mi amava e implorandomi di telefonargli. «Chiamami, Lindsay. Sono tuo marito.»

Nei messaggi successivi si scusava per aver alzato la voce. Capiva perché ero arrabbiata e mi assicurava che lui non lo era più. Voleva parlarmi, rendermi conto di ogni minuto del tempo che aveva passato con June negli ultimi due anni.

«Ci siamo visti pochissime volte, Lindsay, e mai in costume adamitico. Mai.»

Nell’ultima chiamata, con voce spenta, mi aveva lasciato il nome dell’hotel dove alloggiava perché lo chiamassi se volevo dirgli qualcosa, o anche solo ascoltare quel che aveva da dirmi lui.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.